Mildred (Millie) Dresselhaus, pioniere e leader mondiale della nanoscienza, è scomparsa lo scorso 20 febbraio 2017. È stata uno degli scienziati più influenti del Novecento e una straordinaria ricercatrice sotto il profilo professionale e umano. Moltissimi gli elogi e i ricordi ‘in memoriam’ pubblicati da riviste e istituzioni scientifiche, nonché da quotidiani americani.
Dresselhaus è stata autrice di otto libri e di circa 1.700 articoli scientifici. Il suo contributo alla comunità scientifica globale è stato straordinario, come testimoniano i numerosi premi ricevuti nel corso della sua carriera, tra cui la Medaglia Presidenziale della Libertà, la Medaglia Nazionale della Scienza, il Premio Kavli per la Nanoscienza. Si è dedicata al lavoro e ha continuato a seguire i suoi studenti con passione ed impegno sino alla fine.
Nata nel 1930, a Brooklyn, New York, e cresciuta nel Bronx da genitori ebrei polacchi immigrati, Millie Dresselhaus inizia gli studi universitari all’Università di Cambridge seguita dal premio Nobel Rosalyn Yalow. Completa la laurea in fisica presso la Harvard University, a cui fa seguito un dottorato di ricerca all’Università di Chicago. A Chicago, durante le lunghe passeggiate per raggiungere il laboratorio, stringe amicizia con Enrico Fermi. Ed è a Fermi e al suo corso di fisica quantistica, che Millie Dresselhaus ha sempre riconosciuto il merito di averle insegnato a pensare come un fisico, e ha sempre ricordato come il suo sostegno e la sua guida la avessero ispirata per il resto della vita.
Dresselhaus entra al Massachusetts Institute of Technology (MIT) nel 1960, nello staff del Laboratorio Lincoln. Nel 1967, diventa visiting professor al Dipartimento di Ingegneria Elettronica del MIT e un anno dopo assume un incarico permanente. E’ quindi la prima donna a diventare professore in ingegneria al MIT e nei successivi 50 anni di ricerca al MIT è stata un a forte presenza e una personalità molto attiva.
Millie Dresselhaus è stata uno dei primi e principali esperti della scienza del carbonio. Durante la sua carriera ha lavorato su tutti i materiali a base carbonio, dalla grafite, ai nanotubi di carbonio, fino al grafene, al punto che nell’ambiente scientifico era soprannominata ‘la regina del carbonio’. Ha anche iniziato un ampio lavoro sui composti di intercalazione della grafite, con implicazioni importanti sulle batterie per l’immagazzinamento di energia, contribuendo in modo significativo al rilancio di questo campo di ricerca.
È stata tra i primi a predire l’esistenza dei nanotubi di carbonio, e la sua visione con quella di altri come Richard Smalley ha contribuito alla prima osservazione dei nanotubi di carbonio nel 1991. I suoi studi teorici hanno dimostrato che i nanotubi a parete singola (SWCNT) possono essere semiconduttori o metallici a seconda della loro struttura geometrica. Questo lavoro ha stimolato gli sforzi sperimentali per sintetizzare, caratterizzare e selezionare SWCNTs con caratteristiche opportune, e aperto la strada allo studio della fisica di queste nanostrutture e delle loro possibili applicazioni. Il suo lavoro sulla spettroscopia Raman di nanotubi di carbonio ha permesso di sviluppare innovazioni in campi diversi, come nuovi catalizzatori, sensori di singola molecola e l’ibridazione del DNA.
Millie Dresselhaus è stata anche una nota e determinata promotrice della causa delle donne nelle carriere scientifiche. Nel 1971 ha creato il primo Forum delle donne rivolto agli studenti del MIT, per esplorare i ruoli delle donne nella scienza e nell’ingegneria. Il suo seminario per studenti di primo anno dell’MIT, progettato per rafforzare la fiducia delle giovani studentesse, ha sempre attirato un grande pubblico, di uomini e di donne.
Di recente General Electric ha prodotto What If Millie Dresselhaus, Was Treated Like A Celebrity, un video di un minuto con protagonista Millie Dresselhaus, immaginando un mondo dove scienziati donne come lei sono celebrità: un messaggio volto ad incoraggiare più donne a seguire le carriere in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica.